Trasformare idee e bisogni in soluzioni di design tangibili ed efficaci è la sfida che, come designer, affrontiamo ogni giorno. Convertire un brief in schermate funzionanti può sembrare un processo immediato, ma non è così! Le intuizioni devono essere verificate e le soluzioni messe alla prova. Per questo parliamo di concept design.
La parola concept può essere descritta come la rappresentazione di alto livello della soluzione di un problema. Come ci ricordano in questo articolo le parole di Larry Barrow, professore alla Mississippi State University:
A concept is the “soul” of your product. A product without a strong concept is like a human without a soul.
Più nel dettaglio, nel corso di un processo creativo, si parla di concept design quando ci si trova a dare una prima forma concreta alle soluzioni che fino a quel momento sono state solo immaginate da chi sta progettando. Questa proposta iniziale può comprendere, ad esempio, la strategia, l’idea visiva e tutti quegli elementi che conducono il team verso una soluzione finale solida e funzionante.
Proviamo a fare un esempio. Come in un laboratorio chimico, durante la fase di concept design si mettono insieme gli elementi di un’idea per testarne il funzionamento. Si parte da quelli fondamentali e imprescindibili: brand guideline, risultati della fase di ricerca, benchmark, inspiration e trend. Poi si procede miscelando tutto in un continuo brainstorming. Ed è così che emergono nuove connessioni da fondere e fissare sapientemente in una o più proposte da condividere con gli stakeholder.
Ora che abbiamo capito cosa si intende per concept design, si pone una nuova domanda: come si fa tutto ciò?
Per arrivare alla generazione del concept svolgiamo alcune attività utili non solo a stimolare la creatività ma anche a mettere alla prova la resa di ciò che stiamo progettando. Una di queste è rappresentata dai workshop di co-design, delle vere e proprie sessioni di collaborazione generativa in cui disegnamo la soluzione desiderata insieme agli stakeholder di progetto. Altrettanto utili sono le attività di moodboarding, paper-sketching, wireframing e prototyping. Si tratta di esercizi, in versione carta e matita o digitale, in cui abbozziamo proposte via via sempre più raffinate.
La prima soluzione individuata durante la fase di concept design non è MAI quella finale. Quindi, è vietato affezionarsi o radicarsi sulla prima idea proposta.
Dopo aver generato una soluzione, infatti, è necessario ampliarla, stressarla e testarla in modo iterativo finché non prende forma il design di dettaglio. Solo così si arriva a una soluzione solida e resistente, capace di sopravvivere nel tempo fedele alla sua essenza.
Il concept design è una formula potente per passare con successo dall’immaginazione alla concretezza. Per noi, è un passaggio fondamentale del processo che ci conduce al progetto finito con la sicurezza di aver generato una soluzione efficace e capace di rispondere davvero ai bisogni delle persone che la utilizzeranno.
Noi di Swipando aiutiamo persone e brand ad esprimere le proprie idee e a crescere in modo sostenibile.
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