Le forme visive della sostenibilità

I concetti di usabilità e di accessibilità nella progettazione, nell’uso degli oggetti e nell’interazione con la tecnologia sono stati descritti da Donald Norman nel suo libro La Caffettiera del Masochista (The Design of Everyday Things, 1ª ed., Basic Books) già nel 1988.

Se il testo di Norman può essere considerato come punto di partenza, è pur vero che, nel corso dei quasi quarant’anni trascorsi, la discussione su tali concetti e sulle caratteristiche di fondo di un progetto si è arricchita di nuove e differenti sfumature.

Oggi, a causa degli eventi climatici catastrofici che si verificano con sempre maggiore frequenza, a questi temi si è affiancato quello della sostenibilità applicata al design: nello studio dell’interazione, oltre a valutare facilità e fluidità di fruizione dell’esperienza di utilizzo da parte degli utenti, è indispensabile considerare anche l’impatto che il prodotto o il servizio provoca sull’ecosistema.

Si è resa quindi necessaria la definizione di nuove metodologie di sviluppo di prodotti e servizi in chiave planet-centric, alle quali tutti i designer dovrebbero fare riferimento.

Di seguito tratteremo alcuni aspetti relativi ad una progettazione sostenibile delle interfacce visive ed al ruolo dello User Interface (UI) Designer, il cui obiettivo è di veicolare un messaggio chiaro e semplice per mezzo del solo linguaggio visivo.

Noi di Swipando aiutiamo persone e brand ad esprimere le proprie idee e a crescere in modo sostenibile.

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