Per la prima volta dall’era dell’industrializzazione il mondo si trova di fronte a una crisi ambientale senza precedenti.
Nessuno sino alla fine degli anni ’90 aveva ipotizzato che l’innalzamento delle temperature potesse incidere sul nostro modello di business, che deforestare avrebbe innalzato e viziato il costo delle materie prime, che si sarebbe verificata una consistente modifica del grado di acidità degli oceani e del livello di ossigeno a causa delle nostre emissioni. Oggi sappiamo che tutto ciò non è dovuto unicamente al consumo di energia da fonti fossili, ma addirittura anche dalla tecnologia cloud. Eppure è proprio con l’analisi e la conoscenza dei rischi ambientali e delle contraddizioni del sistema postcapitalista che abbiamo toccato con mano i risultati negativi.
Lo Human-Centered Design (HCD), la metodologia che mira a una progettazione centrata sull’individuo come utente finale, si sta dimostrando obsoleto e riduttivo. In un pianeta in cui è la sopravvivenza ad essere messa in gioco, si sta affermando un altro modello di sviluppo più sostenibile: il Planet-Centric Design (PCD).
Questa metodologia sposta il focus dal singolo individuo all’intero ecosistema ponendo l’attenzione sulla sostenibilità e la resilienza dei sistemi naturali, sociali ed economici.
La progettazione Planet-Centric valuta l’impatto di un’azione a livello globale, non solo in termini di effetti sui singoli individui, e considera l’intero ciclo di vita di un prodotto o di un servizio. Questo approccio prevede che le scelte di progettazione siano prese tenendo conto anche della sostenibilità ambientale, della responsabilità sociale e della necessità di non generare impatti negativi sul clima.
Il passaggio dallo Human-Centered Design (HCD) al Planet-Centric Design (PCD) richiede un imprescindibile cambio di mentalità.
Se lo HCD ha avuto successo è perché si è ignorata, più o meno consapevolmente, il peso dell’impronta di ogni azione umana sul pianeta. L’incessante ricerca della performance a tutti i costi come unico fine ha messo al centro delle decisioni sempre e solo i bisogni degli utenti finali, gli esseri umani, trascurando gli effetti sulle altre componenti del pianeta: non è più possibile ignorare ciò che sta intorno a noi, ora occorre ampliare la prospettiva!
Noi di Swipando aiutiamo persone e brand ad esprimere le proprie idee e a crescere in modo sostenibile.
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